Comune di Francavilla Bisio (AL)
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Martedì, 19 Marzo 2024
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Cenni storici

 

 

Origine del nome e epoca di fondazione del Comune.

Una bolla papale del 13 dicembre 1375 consente di poter documentare come il territorio giurisdizionale che a partire dal XIV secolo prese il nome emblematico di Francavilla, fosse occupato dall’antica Bassignana di Val Lemme. Anzi, nel sopra citato documento i due toponimi sono accomunati: il nuovo di Francavilla per designare specificatamente il castello  e la villa fondati in alto nella collina e l’antico di Bassignana e Bassignanella ad indicare il superstite agglomerato urbano sottostante, nella pianura, risorto già intorno al Mille, presumibilmente dalle rovine saracene.

I due toponimi crearono dubbi e confusioni: agli esperti della materia Francavilla – che significa città fruitrice di esenzioni e fondata da uomini liberi – parve un borgo privo di storia, e non mancò chi finì per attribuire eventi storici pertinenti a Bassignana di Val Lemme alla Bassignana fondata nella regione di Valenza nei pressi del fiume Po.

Alla carenza di letteratura su Bassignana di Val Lemme quale borgo feudale, fa riscontro una prodigalità sulla Bassignana monastica nel cui territorio, a partire dal XII secolo esiste la grancia cistercense di S.Maria, membro dell’Abbazia di Rivalta Scrivia. I documenti testimoniano che all’epoca sopra citata il borgo avesse il castello, le mura di cinta con le porte, la Chiesa di S.Maria delle Vigne già documentata nel 1172, il mulino e la fornace sul castello, in particolare, un documento del 15 luglio 1181 si impone alla considerazione degli storici.

Il 6 aprile 1217 l’imperatore Federico II confermava nel possesso dell’Abbazia di Rivalta alcune grangie cistercensi tra cui quella della Val Lemme ed il 13 marzo 1231, proprio in questa circoscrizione monastica si stipula il trattato tra Genovesi ed Alessandrini. Nel secolo XIV intorno al 1340, il nome di Bassignana di Val Lemme scompare gradualmente per assumere quello di Francavilla.

Documentazioni datate 1343, 1375 e 1390 parlano di Francavilla e di Bisio relativamente ai confini, alle rogge per l’irrigazione, alla cessione di boschi (rovereta).

Anche di Bisio il cui toponimo sembra derivi dall’antico appellativo ligure dato al mirtillo (boso), frutto presente nei boschi del luogo, si hanno tracce documentate a partire dal 1419, quando il Pontefice Martino V prende in consegna il castello e Filippo Doria, feudatario di Mornese, diventa nuovo feudatario di Bisio nell’anno 1463.

 

I personaggi

Luchesio Spinola, signore di Arquata fu il primo feudatario imperiale di Francavilla ed il suo dominio sul borgo era già in piena efficienza nel 1390. Gli Spinola di Francavilla resteranno Signori del luogo sino al XVIII secolo consolidando il feudo imperiale ligure attraverso un trattato con il duca di Orleans nell’anno 1934 e con la Repubblica di Genova negli anni 1396 e 1397.

Eliano Spinola Carrozzo, è eletto Governatore dello Stato Spinolino di Valle Scrivia, Valle Borbera e Val Lemme nell’anno 1448.

Si trova traccia di un dissidio tra Stefano Spinola ed Alessandro Spinola che porta all’occupazione del Castello di Francavilla Bisio nel 1667.

Con atto del 6 aprile 1473 stipulato da Cristoforo Doria, il feudo di Bisio veniva ceduto ad Antonio I per la somma di lire 5550. Da quell’epoca la illustre e nobilissima famiglia dei Guasco, attraverso i successori ed eredi di Antonio I, avrà la signoria su Bisio sino al tramonto del feudalesimo. La genealogia dei signori Guasco, poi Marchesi di Bisio, poi Principi del Sacro Romano Impero si chiude con Francesco di Paola IV Guasco Gallarati di Bisio (Torino 1914 – Alessandria 1999).

 

Gli edifici

Il castello, di proprietà del conte Cesare Giriodi Panissera di Monastero, sovrasta l’abitato di Francavilla. L’attuale costruzione è il risultato di successivi ampliamenti e ristrutturazioni dell’antico torrione esistente fin dal X secolo. L’edificio è collocato in posizione dominante e si presenta con una monumentale torre quadrata, un corpo bel articolato, fossato e ponte levatoio. Durante il secondo conflitto mondiale fu trasformato in base logistica per l’armata tedesca.

La Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna delle Grazie. Di costruzione recente (1950), situata nel concentrico, riprende esteriormente il rosso mattone a vista del vicino castello. Di architettura semplice (romanico moderno?) ha tre navate ed abside affrescata. Con una grande scalinata di accesso, solo nel 1983 è stata affiancata del campanile.

 

 

Data di aggiornamento: 30/09/2011

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