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Chiesa Parrocchiale Santa Maria delle Grazie

Costruita nel 1950, con una facciata in mattoni rossi che riprende il motivo del Castello di Francavilla Bisio


Descrizione

Il 2 ottobre 1186 Ugo, Vescovo di Tortona, fa donazione all’abbazia di Rivalta Scrivia della chiesa di Santa Maria di Bassignanella di Val Lemme, ossia di Francavilla, costruita in epoca precedente quale luogo di culto per la grangia stessa e per il borgo di Francavilla e tale resta sino a tutto il XIV secolo.
Nel 1523 la chiesa è elencata nei registri della Curia di Tortona con questa dicitura: Ecclesia S. Marie de Franchavilla –fratrum predicatorum.
Il giorno 6 agosto del 1576 questa chiesa veniva visitata da Gerolamo Ragazzoni, Vescovo di Famagosta, per conto della Diocesi di Tortona e, dalla relazione del Cancelliere, si evincono dati molto interessanti tra cui un elenco di migliorie da apportare all’altare maggiore e a quelli laterali (decisamente indecorosi) secondo la decenza e le disposizioni dei decreti generali.
Si raccomanda l’imbiancatura delle pareti interne, la modifica del Sacro Fonte (a spese del popolo), l’acquisto di tre nuovi vasi per l’olio crismale (Battesimo, Cresima, Unzione degli infermi).
Inoltre, la relazione riporta: la parrocchia conta 200 anime; il reddito della medesima è di 30 scudi circa; il curatore, frate Gio Antonio di Cerasco o.p., raccoglie molte elemosine. Tracce documentate di successive visite pastorali da parte della Curia tortonese alla chiesa di Francavilla si ritrovano in data 19 ottobre 1585; 16 giugno 1597; 12 settembre 1670. La parrocchia fu anche visitata dal Padre provinciale dei Domenicani (glorioso Ordine cui era stata data in amministrazione la chiesa di Francavilla) in data 18 giugno1591.

Nello scorrere le relazioni di queste visite pastorali si trovano riferimenti ad altri luoghi di culto.
L’Oratorio di San Giulianofatto fabricare dalli Signori feudatari del loco, quale essendo omninemente derelitto e privo d’ogni cosa, esortiamo perciò la pietà di questi Signori a non lassare questo oratorio per altro assai bello in sì mal stato, ma bene ristorarlo ed honorarlo e provederlo di supelettili necessari per la celebratione della S. Messa.
L’Oratorio di San Gio BattaNel quale è eretta la Confraternita dei Disciplinati aggregati alla Archiconfraternita di San Giovanni in Laterano di Roma. Sono confratelli n. 50, vestono cappa bianca e recitano l’officio della Beata Vergine ogni festa di precetto . Ha di reddito lire 25 annue, che si cavano da un bosco.

Entro i confini giurisdizionali della parrocchia di Francavilla esistevano: la chiesa di San Fortunato documentata in data 8 novembre 1191, fondata nei pressi del castello e la chiesa di San Giorgio nominata in un documento dell’8 febbraio 1190; infine la chiesa di San Rocco ripetutamente citata in un documento del 21 maggio 1720.
Nel 1943 il parroco di Francavilla, Mons. Lorenzo Castellano, manifesta l’intento di costruire una nuova chiesa parrocchiale. Per la realizzazione dell’opera il Principe don Emilio Guasco di Bisio fa donazione del terreno e la Contessa Elisabetta Guasco Giriodi Panissera donerà il terreno da utilizzarsi per il sagrato. Il 24 maggio 1947 la commissione diocesana di arte sacra, esaminato il progetto, pronuncia l’assenso alla costruzione. Con l’aiuto di un cospicuo numero di benefattori e della quasi totalità dei francavillesi, la nuova chiesa, con la medesima dedicazione dell’antica monastica, è inaugurata il 2 aprile 1950.

La costruzione riprende esteriormente il rosso mattone a vista del vicino castello. Di architettura semplice (romanico moderno?) ha tre navate ed abside affrescata. Alla sommità l’altare maggiore racchiude, in un tempietto stilizzato di marmo bianco, la statua della Madonna delle Grazie seduta su un tronco di salice (riferimento all’apparizione, come vuole la tradizione) con il Bambin Gesù appoggiato sulle ginocchia. Con le disposizioni conciliari la mensa eucaristica del presbiterio rivolta all’assemblea, è stata realizzata in legno a guisa di grande teca che ospita, riparata da cristalli, una preziosa scultura lignea raffigurante l’Ultima cena, opera di artigiani scultori della Val Gardena.
Gli altari minori sono dedicati al Sacro Cuore, a San Giuseppe, al Bambin di Praga e a San Francesco da Paola. Negli anni settanta la chiesa fu dotata di una grande scalinata di accesso e, solo nel 1983, è stata affiancata dal campanile.

La Madonna delle Grazie ha sempre rappresentato per la comunità francavillese un riferimento religioso molto profondo.
Quando il centro abitato era ancora borgo e le abitazioni raggruppate all’ombra del castello, la Contessa Elisabetta Guasco Giriodi Panissera, su un terreno di proprietà posto al crocevia delle direzioni per Pasturana e Basaluzzo, faceva costruire un’edicola dedicata alla Madonna.
Successive ristrutturazioni ne mantennero la presenza inalterata sia esteriormente che nel significato religioso.
L’ampliamento urbano ha fatto sì che la cappelletta venisse a trovarsi tra le abitazioni che per questa presenza sono identificate come rione della Madonnetta.
Una recente ristrutturazione evidenzia la preziosità dei dipinti su maiolica (opera del pittore Italo Galliano) sia dell’effige centrale della Madonna delle Grazie, sia delle figure dei Santi posti ai due lati della stessa: il martirio di San Sebastiano e San Giovanni Battista con Gesù al Giordano.

Modalità di Accesso

Tramite la bellissima scalinata direttamente dalla Via Guasco

Galleria di immagini

Dove

Via Guasco - 15060

Contatti

Orari di Apertura

Durante le funzioni religiose.

Pagina aggiornata il 11/04/2024 17:01:00

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